Installazione audio-video, Dimensione ambiente

 

Quest’opera audiovisiva rappresenta il nostro percorso di ricerca nel campo delle installazioni artistiche. Realizzata per l'evento d'arte contemporanea *Cazzotto* (Perugia, maggio 2019), è un'opera site-specific che prende vita da un ristorante dismesso, abbandonato da anni. Abbiamo documentato l'ambiente con foto e video, successivamente elaborati e integrati nell’installazione, composta da tre piccoli televisori VCR incastonati in un muro. L'audio, distinto per ogni video, è un mix di suoni naturali e rumori ambientali, come fuoco, aria e pioggia, registrati sul posto per evocare l’atmosfera desolata e decadente di quel luogo. L'opera mira a trasmettere visioni e suggestioni dell’abbandono.

tavola disegno 1

Storia e nascita di un concetto

Nel corso della storia dell'uomo, la possibilità di combinare elementi semplici per descrivere e costruire una realtà complessa, è stata esaminata da diversi punti di vista, da quello teologico a quello scientifico, da quello letterario a quello informatico. Nel 1315, in pieno medioevo, il francescano di origine catalana Ramòn Llull, pubblica il suo libro-macchina Ars Magna, in grado di dare la risposta corretta ad ogni quesito e dilemma del mondo, dal funzionamento dell’universo al pensiero di Dio.

A prima vista la macchina dell'Ars Magna è talmente semplice da far pensare di non essere in grado di generare le risposte a tutti i quesiti che si prefigge di risolvere. In realtà è estremamente complessa, poiché dotata delle informazioni necessarie che portavano a dedurre e risolvere pensieri e questioni scientifiche e filosofiche, utilizzando un complesso di segni e dispositivi grafici con i quali il teologo rende gli elementi e le loro possibili combinazioni. Tali strumenti sono l’Alfabeto, le Figure e la Tavola ed è la loro interazione a dar luogo ad una combinatoria. Ogni lettera simboleggia concetti ed idee differenti che a loro volta rimandano a significati di attributi divergenti. La risultante di questa operazione proposta da Llull è una abbondanza di combinazioni il cui insieme sembra assomigliare ad un algoritmo che genera una serie di operazioni sistematiche atte a generare una risposta finale che riporta una verità unica ed inappellabile.

Questo complesso meccanismo era diretto alla finalità specifica di meccanizzare e matematicizzare la conoscenza che, secondo Llull, era frutto di calcolo. Borges parla del meccanismo lulliano: 

 

                                                     Un hombre de genio, Raymundo Lulio, que había dotado a Dios de ciertos predicados (la bondad, la grandeza, la eternidad, el poder, la sabiduría, la voluntad, la virtud y la gloria), ideó una suerte de máquina de pensar hecha de círculos concéntricos de madera, llenos de símbolos de los predicados divinos y que, rotados 14 por el investigador, darían una suma indefinida y casi infinita de conceptos de orden teológico. Hizo lo propio con las facultades del alma y con las cualidades de todas las cosas del mundo. Previsiblemente, todo ese mecanismo combinatorio no sirvió para nada. Siglos después Jonathan Swift se burló de él en el Viaje Tercero de Gulliver; Leibniz lo ponderó, pero se abstuvo, por supuesto, de reconstruirlo. (N3)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Uno dei primi personaggi a raccogliere e fare sua l’idea lulliana dell’Ars Magna è Giulio Camillo Delminio, umanista e filosofo che opera in pieno Rinascimento e personaggio di spicco del suo tempo. L’Idea del Theatro è il suo scritto che ci offre una descrizione estremamente dettagliata di una costruzione in grado di racchiudere lo scibile umano attraverso un congegno che, simile ad un teatro rovesciato, porta ad organizzare il sapere in uno spazio chiuso ed in movimento. Se ne può trovare una descrizione dettagliata in una missiva che Wigle van Zwichem indirizza ad Erasmo da Rotterdam nel 1532: 

 

Opus est lignum multis immaginibus insignitum, multisque undisque capsulis refertum: tum varii in eo ordines et gradus. Singulis autem figuris et ornamentis sua loca dedit, tantamque mihili chartarum molem ostendit ut, etsi semper audierim Ciceronem uberrimum eloquentiae fontem esse vix tamen induci ante potuissem ut crederem unum auctorem tam late patere, totque ex eo volumina consarcinari potuisse... hoc autem theatrum suum auctor multis appellat nominibus, aliquando mentem et animum fabrefactum, aliquado fenestratum fingit cum omnia quae mens humana concipit, queque corporeis oculis videre non possumus, posse tamen diligenti consideratione complexa signis deinde quibusdam corporeis sic esprimi, ut unusquisque oculis statim percipiat quicquid alioqui in profundo mentis humanae demersum est. Et ab hac corporea etiam inspectione theatrum appellat. (N4)

 

La struttura, descritta da Camillo nel suo libro, doveva essere divisa in sette anelli orizzontali che si incrociavano con altrettante colonne verticali. Ciascuna colonna veniva rappresentata da un dio-pianeta: Diana ovvero la Luna, Mercurio, Venere, Apollo ovvero il Sole, Marte, Giove e Saturno; questo insieme forma il primo anello orizzontale. Il secondo anello è rappresentato dal Convivio (N5) , mentre il terzo è costituito dall’Antro delle ninfe (N6) , simbolo degli elementi naturali e delle loro combinazioni; il quarto anello è rappresentato dalle Gorgoni, quale triplice anima dell’uomo, razionale, irascibile e concupiscibile; il quinto anello è intitolato a Pasifae (N7) quale metafora della dimensione fisica dell’uomo; il sesto anello è rappresentato dai calzari di Mercurio come simbolo delle azioni dettate dai bisogni naturali dell’uomo; l’ultimo anello è dedicato a Prometeo, che rappresenta le arti e le scienze. L’incrocio tra le colonne e gli anelli produce i quarantanove “luoghi” che racchiudono concetti, immagini ed elementi della realtà. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il teatro così descritto dal Delminio diventa una biblioteca, una enciclopedia, un archivio di corrispondenze esplicite e non, in cui lo spettatore non è solo parte passiva del processo, ma anche elemento attivo in grado di poter utilizzare il materiale a disposizione dell’Anima Artificiale e di integrarlo con informazioni nuove.

Con Camillo arriviamo quindi ad un nuovo modo di combinare le conoscenze, infatti a differenza di Llull, egli ci propone un luogo in cui la partecipazione dello spettatore è di primaria importanza in quanto la sua azione si svolge al centro della scena. Il primo ad esaminare l’Ars Magna lulliana definendola Ars Combinatoria è Leibniz che propone un metodo di conoscenza fondato su nozioni primitive le quali, combinate attraverso certe regole, sono in grado di portare l’uomo a scoprire verità coerenti. Attraverso la sua Dissertatio de Arte Combinatoria, il filosofo propone una metodologia che trasforma il ragionamento in un atto formale, che non lascia spazio ad alcuna ambiguità e può portare a calcolare, come fa la matematica con le quantità, ciò che l’uomo è in grado di immaginare. 

Il contributo del matematico tedesco non si riduce ad una teoria astratta, ma trova la sua applicazione nella creazione del codice binario, che sta alla base del sistema informatico e nella realizzazione di quella che possiamo definire una vera e propria calcolatrice. Infatti, è proprio Leibniz che, perfezionando l’idea della macchina per fare le somme inventata da Blaise Pascal, costruisce il primo calcolatore meccanico in grado di svolgere attività che fino a quel momento poteva fare solo l’uomo. Un primo passo nella teoria della computazione che culminerà nell’invenzione del computer quasi quattrocento anni più tardi. 

 

01ramnllullharacchiusoinquestetavoleloschemaconcettualedellaprovalogicadellesistenzadidio.letavolerisalgonoal1305.
02immaginedelteatroprogettatodacamillodelminionelxvisecolo.
03schizzoautografodellamacchinadicalcolodileibniz1671.