Installazione audio-video, Dimensione ambiente

 

Quest’opera audiovisiva rappresenta il nostro percorso di ricerca nel campo delle installazioni artistiche. Realizzata per l'evento d'arte contemporanea *Cazzotto* (Perugia, maggio 2019), è un'opera site-specific che prende vita da un ristorante dismesso, abbandonato da anni. Abbiamo documentato l'ambiente con foto e video, successivamente elaborati e integrati nell’installazione, composta da tre piccoli televisori VCR incastonati in un muro. L'audio, distinto per ogni video, è un mix di suoni naturali e rumori ambientali, come fuoco, aria e pioggia, registrati sul posto per evocare l’atmosfera desolata e decadente di quel luogo. L'opera mira a trasmettere visioni e suggestioni dell’abbandono.

tavola disegno 1

Cent mille miliards de poems: una scelta infinita

Atleta completo della letteratura (N19), Raymond Queneau è stato uno degli scrittori più caratteristici del panorama francese del Novecento. Membro di diversi gruppi artistici e cofondatore dell’OuLiPo, ottiene una certa popolarità nel 1947 con la pubblicazione di Exercises de Style (N20) per essere consacrato definitivamente nel panorama letterario nel 1959 con Zazie dans le métro (N21).

 

“Chi è Raymond Queneau? Di primo acchito la domanda può sembrare strana, perché l’immagine dello scrittore appare ben netta a chiunque abbia qualche familiarità con la letteratura del nostro secolo e con quella francese in particolare. Ma se ognuno di noi prova a mettere insieme le cose che sa su Queneau, quest’immagine assume subito contorni segmentati e complessi, ingloba elementi difficili da tenere insieme, e più sono i tratti caratterizzanti che riusciamo a mettere in luce, più sentiamo che altri ce ne sfuggono, necessari per saldare in una figura unitaria tutti i piani dello sfaccettato poliedro.” (N22)

 

L’interesse di Queneau per le strutture “ipertestuali” è chiaro sin dalle sue prime produzioni ed è egli stesso a chiarirne le motivazioni:

 

J’ai toujours pensé qu’une œuvre littéraire devait avoir une structure et une forme, et dans le premier roman que j’ai écrit, je me suis appliqué à ce que cette structure soit extrêmement stricte, et de plus qu’elle soit multiple, qu’il n’y ait pas une seule structure, mais plusieurs. Comme à ce moment-là j’étais, disons, un peu arithmomane, j’ai bâti cette construction sur des combinaisons de chiffres. (N23)

 

Da questa relazione con l’ipertesto è possibile vedere nell’opera queneiana una estetica della virtualità che culmina nel Magnum opus Cent mille milliards de poèmes, uscito nel 1961.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questa raccolta di poesie, di appena venti pagine, segna simbolicamente la nascita dell’OuLiPo in quanto, secondo gli stessi autori oulipiani, primo testo intenzionalmente potenziale: 

 

il était injuste de considérer les poèmes combinatoires de Queneau comme “la première œuvre de littérature potentielle”, car la littérature potentielle existait avant la fondation de l’Oulipo […]. En revanche, ce que l’on peut affirmer sans grand risque d’erreur, c’est qu’elle constitue la première œuvre de littérature potentielle consciente. (N24)

 

La caratteristica ipertestuale del libro è ben descritta da Queneau stesso nella prefazione:

 

Ce petit ouvrage permet à tout un chacun de composer à volonté cent mille milliards de sonnets, tous réguliers bien entendu. C’est somme toute une sorte de machine à fabriquer des poèmes, mais en nombre limité ; il est vrai que ce nombre, quoique limité, fournit de la lecture pour près de deux cents millions d’années (en lisant vingt-quatre heures sur vingt-quatre) […] En comptant 45s pour lire un sonnet et 15s pour changer les volets à 8 heures par jour, 200 jours par an, on a pour plus d’un million de siècles de lecture, et en lisant toute la journée 365 jours par an, pour 190 258 751 années (sans tenir compte des années bissextiles et autres détails). (N25)

 

Come descrive l’autore nella parte d’apertura del libro, l’idea non è nata dal nulla, ma è stata ispirata da un libro per bambini (N26) e la prima cosa che ci colpisce è proprio questa caratteristica binaria dell’opera: mentre da un lato troviamo una rivendicazione della tradizione attraverso l’impiego della forma del sonetto, dall’altra abbiamo una struttura di carattere ludico che utilizza la combinatoria e la matematica come strumenti utilizzati per ottenere un testo potenziale in grado di rivendicare il ruolo attivo del lettore.

Come funziona dal punto di vista pratico la macchina per fabbricare sonetti costruita da Queneau?

Il testo è composto da dieci sonetti classici in cui i primi dieci versi sono caratterizzati dalla stessa rima, come i secondi dieci, i terzi eccetera, fino ad arrivare agli ultimi dieci versi; questa caratteristica, unita ad una struttura grammaticale quasi identica per ogni sonetto, è ciò che permette di combinare i versi dei diversi sonetti tra loro. Il risultato di questa operazione sono 1014 combinazioni diverse ovvero sonetti diversi. Per ottenere questo effetto combinatorio il libro è costituito da pagine flangiate orizzontalmente in modo che ogni riga possa essere cambiata scoprendo i versi sottostanti.

 

Le lecteur est toujours actif par le phénomène de la compréhension, mais là, il y a aussi une activité plus grande que celle de tourner des pages qui ne bougent pas, qui ne changent pas de place. (N27)

 

In questo modo il testo proposto da Queneau richiede l’interattività del pubblico che è chiamato a scegliere, con il criterio che preferisce, quante e quali poesie leggere utilizzando il Mode d’emploi indicato dall’autore che rivendica il ruolo di un lettore attivo. Quattro anni prima che Ted Nelson coniasse il concetto di ipertesto Queneau aveva pubblicato un testo frammentario, multi sequenziale, decentralizzato, virtualmente potenziale, che reclamava l’interattività del lettore e con una componente seriamente ludica del fenomeno letterario. L’ipertestualità del testo queneiano è suffragata dai numerosi adattamenti digitali che ne sono stati fatti dagli anni Settanta sino ad oggi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La lettura di questa opera queneuaina suscita diverse sensazioni contrastanti tra loro, se da un lato meraviglia e affascina, dall’altro lascia una forte sensazione di vuoto. La libertà di poter scegliere i versi, il piacere di collaborare con l’autore stesso, l’incredulità davanti alla potenzialità dell’opera, la consapevolezza che nessuno potrà mai esaurirne le possibilità sono le testimonianze della riuscita dell’opera di Queneau che grazie alla sua ars combinatoria ci fa toccare con mano la virtualità.

 

 

 Le vieux marin breton de tabac prit sa prise

depuis que lord Elgin négligea ses naseaux

sur la place un forain de feu se gargarise

elle soufflait bien fort par dessus les côteaux

 

Le cheval Parthénon frissonnait sous la bise

les gauchos dans la plaine agitaient leurs drapeaux

nous regrettions un peu ce tas de marchandise

les Grecs et les Romains en vain cherchent leurs mots

 

La Grèce de Platon à coup sûr n'est point sotte

on comptait les esprits acérés à la hotte

le chemin vicinal se nourrit de crottin

 

Frère je te comprends si parfois tu débloques

on transporte et le marbre et débris et défroques

mais on n'aurait pas vu le métropolitain

 

(N28)

 

 

 

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