Installazione audio-video, Dimensione ambiente
Quest’opera audiovisiva rappresenta il nostro percorso di ricerca nel campo delle installazioni artistiche. Realizzata per l'evento d'arte contemporanea *Cazzotto* (Perugia, maggio 2019), è un'opera site-specific che prende vita da un ristorante dismesso, abbandonato da anni. Abbiamo documentato l'ambiente con foto e video, successivamente elaborati e integrati nell’installazione, composta da tre piccoli televisori VCR incastonati in un muro. L'audio, distinto per ogni video, è un mix di suoni naturali e rumori ambientali, come fuoco, aria e pioggia, registrati sul posto per evocare l’atmosfera desolata e decadente di quel luogo. L'opera mira a trasmettere visioni e suggestioni dell’abbandono.
Un alfabeto figurativo come quello dei Tarocchi esprime al meglio la sua caratteristica combinatoria attraverso l’interazione con l’interlocutore che può raggiungere differenti gradi di immersività i quali dipendono sia dal tipo di immagini che ci si trova davanti, sia dalla predisposizione mentale di chi li interroga.
Interattivo ed immersivo sono due aggettivi con i quali si possono indicare anche quelle forme d’arte che utilizzano i diversi media tecnologici che oggi sono sempre più in voga; in questi contesti la partecipazione di un pubblico attivo è sempre più importante in quelle opere che non presentano una realtà chiusa ed inalterabile, ma che hanno bisogno dell’apporto intellettivo, creativo e ed emotivo di coloro che le osservano e che vi partecipano.
Le tecnologie sono ovunque oggi e sono sempre più coinvolte nella quotidianità dell’uomo che vi si rivolge spesso anche senza esserne del tutto consapevole, in questo senso anche l’arte ha iniziato a guardare il mondo con una prospettiva nuova facendo approdare la creatività in uno spazio reale e non fisico attraverso la produzione di opere che vengono vissute in modo diverso rispetto al passato. Produrre e dare forma alle idee attraverso queste tecniche ci porta in un territorio estremamente vasto sia per la quantità di mezzi e media che è possibile utilizzare, sia perché questi sono in continua evoluzione. L'arte digitale infatti comprende tutte quelle opere che vengono prodotte con strumenti tecnologici quali computer e software specifici e che a seconda del mezzo con cui vengono presentate possono presentarsi in modo diverso, l’artista multimediale è dunque colui che integra linguaggi diversi e discipline diverse per creare le proprie opere attraversando diversi campi della produzione. Questo modus operandi presenta delle specificità molto interessanti che vale la pena analizzare.
Operare con le tecnologie oggi significa avere a disposizione una serie pressoché infinità di possibilità di tempo e di spazio, mentre in passato la creazione era vincolata alla fisicità dei supporti e degli strumenti, utilizzando uno spazio virtuale è possibile affrancarsi dalla realtà fisica per produrre oggetti che diventano materiali solo in un secondo momento e che possono assumere forme differenti in base al contesto in cui l’artista si trova a presentare il proprio lavoro.
L'arte multimediale inoltre ci permette di utilizzare diversi tipi di elementi (N67) che rappresentano i diversi tipi di tecnologie atti alla diffusione delle informazioni, i quali sono in grado di coinvolgere diversi sensi contemporaneamente permettendo in questo modo un grado maggiore di comprensione del messaggio che l’artista vuole trasmettere e l‘interattività con lo spettatore raggiunge un nuovo livello. Chi fruisce dell‘opera spesso è chiamato a prendere delle decisioni che non solo ne stimolano l‘interesse, ma che trasformano lo stesso oggetto il quale, pur mantenendo le sue caratteristiche sostanziali, assume forme e stati differenti in risposta all‘intervento dello spettatore.
Un'altra peculiarità nella produzione di opere di questo tipo è la loro capacità di adattarsi a diversi contesti, infatti gli oggetti creati digitalmente possono viaggiare nel tempo e nello spazio; nel primo caso questo è possibile perché l’opera ha la possibilità attualizzarsi, pur rimanendo sempre la stessa essa può espandersi, trasformarsi e crescere contestualmente con i bisogni e le idee dell’artista; nel secondo caso invece essa non avendo una fisicità reale può essere trasportata in qualunque luogo ed in qualunque momento, ad esempio per osservare la Tempesta (N68) di Giorgione siamo costretti ad andare a Venezia o ad aspettare che venga esposta in un museo più vicino a noi, ma se si vuole guardare Martyrsn (N69) di Bill Viola, sarebbe sufficiente andare su un motore di ricerca qualsiasi e digitarne il nome; ciò non toglie che poter fruire dell’arte nel giusto contesto come quello di una esposizione e di un museo è sempre più suggestivo.