Installazione audio-video, Dimensione ambiente

 

Quest’opera audiovisiva rappresenta il nostro percorso di ricerca nel campo delle installazioni artistiche. Realizzata per l'evento d'arte contemporanea *Cazzotto* (Perugia, maggio 2019), è un'opera site-specific che prende vita da un ristorante dismesso, abbandonato da anni. Abbiamo documentato l'ambiente con foto e video, successivamente elaborati e integrati nell’installazione, composta da tre piccoli televisori VCR incastonati in un muro. L'audio, distinto per ogni video, è un mix di suoni naturali e rumori ambientali, come fuoco, aria e pioggia, registrati sul posto per evocare l’atmosfera desolata e decadente di quel luogo. L'opera mira a trasmettere visioni e suggestioni dell’abbandono.

tavola disegno 1

Conclusioni

I Tarocchi, in quanto paradigma di archetipi che viene dal passato e che nel corso del tempo si è adattato alla contemporaneità in cui venivano ad essere, in questo lavoro si presentano in modo molto diverso rispetto a quello a cui siamo abituati; nati come gioco ad un certo punto della loro storia sono stati associati all’occulto, fuorviando lo sguardo di coloro che si avvicinavano ad essi. Ancora oggi, nell’epoca della razionalità e della logica, fanno fatica a liberarsi dal ruolo che gli è stato imposto ed è questo il motivo per il quale ho deciso di concentrare la mia ricerca sul loro aspetto attualmente più nascosto, ma allo stesso tempo più precipuo ed evidente: la loro capacità di combinarsi attivamente adattandosi di volta in volta ai contesti in cui agiscono. Durante il percorso da me proposto si è visto come le carte siano state in grado di guidarci attraverso la matematica, la combinatoria, la narrazione e l’arte, diventando sempre qualcosa di uovo, dimostrandoci di essere strumenti dinamici con i quali possiamo osservare la realtà del contemporaneo assumendo punti di vista nuovi ogni volta. Gli Arcani in questo modo diventano uno strumento di comunicazione prezioso in quanto ci propongono un sistema di interpretazione del mondo del tutto originale poiché sono sistemi significanti che portano al loro interno dei significati dinamici. I Tarocchi sono un’opera d’arte vera e propria in cui il processo esegetico è progressivo, impermanente ed infinito, sono cioè un’opera aperta:

 

Nell'atto di reazione alla trama degli stimoli e di comprensione della loro relazione, ogni fruitore porta una concreta situazione esistenziale, una sensibilità particolarmente condizionata, una determinata cultura, gusti, propensioni, pregiudizi personali, in modo che la comprensione della forma Originaria avviene secondo una determinata prospettiva individuale. In fondo la forma è esteticamente valida nella misura in cui può essere vista e compresa secondo molteplici prospettive, manifestando una ricchezza di aspetti e di risonanze senza mai cessare di essere sestessa […] In tale senso, dunque, un'opera d'arte, forma compiuta e chiusa nella sua perfezione di organismo perfettamente calibrato, è altresì aperta, possibilità di essere interpretata in mille modi diversi senza che la sua irriproducibile singolarità ne risulti alterata. Ogni fruizione è così una interpretazione ed una esecuzione, poiché in ogni fruizione l'opera rivive in una prospettiva originale. (N73)

 

Il mondo dei Tarocchi è un universo eterogeneo e pieno di stimoli dai quali mi sono lasciata guidare nel corso del mio viaggio di scoperta attraverso le immagini. Sono partita chiedendomi cosa stesse combinando il Bagatto fino ad arrivare alla creazione di un nuovo mondo suggeritami dal Giudizio. Ogni capitolo è la tappa di un percorso in cui carta dopo carta ho scoperto qualcosa di nuovo e guardando tutto a posteriori mi sento di poter asserire che ho costruito il mio personalissimo mazzo di tarocchi. Concetti, argomenti, letteratura ed arte sono le cose che ho approfondito, non perché lo avessi scelto e stabilito, ma perché mi sono lasciata influenzare da ciò che gli Arcani stessi hanno deciso di mostrarmi. Ogni immagine delle carte, ogni mazzo porta con sé qualcosa, io ho raccolto tutto ciò che essi mi hanno voluto raccontare e, senza farmi domande, li ho assecondati.​

Il gioco dei tarocchi è attivo, ovvero ci rende dei creatori di storie, di immagini o di qualsiasi cosa essi stessi ci suggeriscano, e alla fine del mio viaggio posso affermare che ogni passo mi ha regalato qualcosa di nuovo: ho imparato ad amare Calvino, a capire il francese, a comprendere la matematica e soprattutto che le carte stesse hanno la singolare capacità di parlare ad ognuno di noi in modo diverso.

In questo mazzo ho cercato di capire cosa significhi combinare e come questo possa trovare riscontro nella realtà, che spesso assume connotati fin troppo sfumati; ho indagato la storia dell’Ars Combinatoria tra matematica, filosofia, letteratura ed intelligenze artificiali; ho guardato i tarocchi attraverso l’ipertesto, l’ipermedia e l’occhio di artisti che hanno introdotto nuove immagini sempre più creative; ho esaminato il gioco da un punto di vista nuovo ed ho provato a crearne uno. Ognuno di questi argomenti sembra non avere nulla in comune allo stesso modo in cui sembrano non avere niente da condividere l’Eremita ed il Diavolo, ma invece nel corso della lettura diventa sempre più evidente come questi siano tutti momenti di uno stesso percorso.

Il mio personale viaggio all’interno del mazzo degli Arcani maggiori è diventato un testo combinatorio, in cui l’ordine di indagine è lasciato alla decisione del lettore; un mazzo di carte che diventa libro attraverso immagini, concetti e parole e che rappresenta un cammino che presto ricomincerà dall’inizio per portarmi verso nuovi luoghi e saperi per me ancora sconosciuti.

Le carte dei Tarocchi: un mezzo per esplorare dentro e al di fuori di noi stessi. Dal Matto al Mondo per poi ripartire in un viaggio infinito, in continuo divenire in cui è il piacere della scoperta a fare da guida ed in cui una vera e propria conclusione non c’è.