Installazione audio-video, Dimensione ambiente

 

Quest’opera audiovisiva rappresenta il nostro percorso di ricerca nel campo delle installazioni artistiche. Realizzata per l'evento d'arte contemporanea *Cazzotto* (Perugia, maggio 2019), è un'opera site-specific che prende vita da un ristorante dismesso, abbandonato da anni. Abbiamo documentato l'ambiente con foto e video, successivamente elaborati e integrati nell’installazione, composta da tre piccoli televisori VCR incastonati in un muro. L'audio, distinto per ogni video, è un mix di suoni naturali e rumori ambientali, come fuoco, aria e pioggia, registrati sul posto per evocare l’atmosfera desolata e decadente di quel luogo. L'opera mira a trasmettere visioni e suggestioni dell’abbandono.

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L'ipertesto

L’opera degli autori oulipiani come Queneau è associata al concetto di ipertesto per le sue caratteristiche interattive e combinatorie, ma che cos’è l’ipertesto? Come nasce? Quali sono le sue caratteristiche?

Il termine ipertesto nasce dalla composizione di due parole: iper, prefisso derivante dal greco che indica ciò che va oltre, al di là, e testo che indica una espressione complessa, orale o scritta, che presenta peculiarità formali e di significato tali da renderla un valore unitario. Da questa scomposizione è possibile considerare quindi l’ipertesto come un enunciato che esprime dei significati che vanno al di là dell’argomento trattato.

Definire il concetto in base alla sua composizione etimologica però non è sufficiente per coglierne tutte le sfumature. Il dizionario Treccani lo descrive come un testo organizzato in un insieme di moduli elementari che ne rende possibile la lettura, integrale o parziale, secondo diversi percorsi logici (ciascuno dotato di autonomia di significato), scelti dal lettore in base a sue personali esigenze. (N29) 

L'ipertesto viene dunque ad essere composto da più parti che si collegano attraverso diversi percorsi creati da testi interconnessi tra loro.

Originariamente l’idea di ipertesto risale a Vannevar Bush che nel 1945 pubblicò l’articolo “As we may think” per la rivista The Atlantic Monthly, in cui criticava i metodi utilizzati per la gestione delle informazioni. Bush si era reso conto che la struttura progressiva dei documenti, basata sulla sequenzialità del discorso trattato, causava l’incapacità di processare adeguatamente grandi quantità di informazioni.

 

When data of any sort are placed in storage, they are filed alphabetically or numerically, and information is found (when it is) by tracing it down from subclass to subclass. It can be in only one place, unless duplicates are used; one has to have rules as to which path will locate it, and the rules are cumbersome. Having found one item, moreover, one has to emerge from the system and re-enter on a new path. The human mind does not work that way. It operates by association. With one item in its grasp, it snaps instantly to the next that is suggested by the association of thoughts, in accordance with some intricate web of trails carried by the cells of the brain. (N30)

 

È così che questo scienziato della computazione introduce il concetto di multi sequenzialità dell’ipertesto anche se il termine non viene ancora utilizzato. Per Bush la problematica si incentrava sulla inadeguatezza dei sistemi di immagazzinamento e di classificazione delle informazioni ed il modo di risolverla era quello di trovare un sistema che risultasse più efficace nel processare i dati. A questo proposito escogita un sistema immaginario atto ad elaborare le informazioni che chiama Memex:

 

Consider a future device for individual use, which is a sort of mechanized private file and library. It needs a name, and to coin one at random, “memex” will do. A memex is a device in which an individual stores all his books, records, and communications, and which is mechanized so that it may be consulted with exceeding speed and flexibility. It is an enlarged intimate supplement to his memory. (N31)​

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il Memex è un dispositivo personale a forma di scrivania nel quale si possono consultare una gran quantità di dati con rapidità, precisione e duttilità attraverso un sistema di leve e bottoni. Le informazioni all’interno del meccanismo vengono memorizzate attraverso due sistemi all’epoca molto in voga quali la microfotografia e la logica elettronica e possono essere visualizzate attraverso una superficie trasparente che permette di inserire note e commenti. Il Memex offre dunque la possibilità di creare percorsi nuovi e d originali per ogni soggetto consentendo all’utente di effettuare una ricerca personalizzata attraverso la creazione di nuovi collegamenti.

Il dispositivo progettato da Bush rappresenta non solo una novità assoluta per quanto riguarda la capacità di immagazzinare e creare le informazioni, ma anche un sistema rivoluzionario in cui i dati vengono indicizzati attraverso associazioni e connessioni, superando i limiti fisici della carta.

 

Wholly new forms of encyclopedias will appear, ready-made with a mesh of associative trails running through them, ready to be dropped into the memex and there amplified. (N32) [...]Thereafter, at any time, when one of these items is in view, the other can be instantly recalled merely by tapping a button below the corresponding code space. Moreover, when numerous items have been thus joined together to form a trail, they can be reviewed in turn, rapidly or slowly, by deflecting a lever like that used for turning the pages of a book. It is exactly as though the physical items had been gathered to form a new book. It is more than this, for any item can be joined into numerous trails. (N33)

 

Seppure sia rimasto a livello teorico, possiamo affermare che l’ideazione del Memex abbia influito in modo notevole nello sviluppo del concetto di ipertesto che nel 1965 viene definito da Theodor Holn Nelson nel suo articolo A File Structure for the complex, the changing and the indeterminate:

 

By hypertext I mean non-sequential writing - text that branches and allows choices to the reader, best read at an interactive screen. As popularly conceived, this is a series of text chunks connected by links which offer the reader different pathways. (N34)

 

Il termine coniato da Nelson viene preso in prestito dalla matematica in cui già venivano usati termini che riportavano il prefisso iper- per descrivere realtà composte da diverse dimensioni e nel 1993 il sociologo nella sua opera Litterally Machine approfondisce ancora di più il concetto legandolo definitivamente al mondo virtuale. In quanto creatore di sistemi ipertestuali, Nelson ideò un modello per la interconnessione dei documenti elettronici chiamandolo Xanadu. (N35) L’obiettivo principale del progetto era la costruzione di un server di ipertesti che permettesse di immagazzinare e lanciare tutta la letteratura mondiale e che potesse essere accessibile da qualsiasi terminale., con l’idea di riunire tutta la produzione scritta esistente e di connettere i testi tra di loro attraverso una direzionalità adattata ad ogni utente.

 

This book describes the legendary and daring Project Xanadu, an initiative toward an instantaneous electronic literature; the most audacious and specific plan for knowledge, freedom and a better world yet to come out of computerdom; the original (the ultimate) hypertext system. (N36)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Attualmente Xanadu è progettato per integrarsi con il web, ma Nelson stesso continua a portare avanti i propri studi per produrre un modello di ipertesto superiore a quello ottenuto con l’avvento del World Wide Web.

Come si è visto il concetto di ipertesto è strettamente legato al mondo informatico in cui i diversi collegamenti sono effettuati tramite link, ma è davvero così?

Esistono degli ipertesti che si distaccano dal mondo virtuale per tornare in quello materiale? La risposta a queste domande diventa chiara se si guarda alla produzione di quegli autori e scrittori che dagli anni Sessanta in poi hanno lavorato sulla idea di una letteratura potenziale in grado di restituire al concetto di ipertesto una dimensione più materiale, delimitata sì alla carta, ma che trova uno spazio infinito nella mente del lettore.

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